Legata alla fondamentale esperienza della paternità di Dio è la vita di fraternità, data come carisma da San Francesco per vivere insieme il Vangelo quali discepoli di Cristo. Egli fece della fraternità l’espressione più concreta della carità.
La fraternità fra le clarisse è servizio scambievole d’amore, che assume nel loro cuore femminile tutta la tenerezza materna. Nessuna affettazione, ma una sincerità di dedizione fraterna allenata e coltivata alla sensibilità, alla delicatezza e al garbo da un continuo esercizio sulle corde dell’amore divino.
Il governo della comunità non ha una struttura gerarchica. Al vertice Cristo, alla base le sorelle tutte uguali fra loro. La madre Abbadessa, pur con le sue responsabilità di guida e di coordinamento, è serva fra le serve di Cristo. Anzi, sull’esempio di Santa Chiara, è lei la più servizievole di tutte, la più attenta e la più sollecita alle esigenze delle sorelle.
Dallo spirito di fraternità, tanto intimamente sentito e coltivato, nascono nel cuore delle clarisse i sentimenti di comprensione, compassione e benevolenza che tanto profumano i rapporti umani quando crescono sotto la luce divina.